Final Fantasy VI Pixel Remaster – Recensione

da | 05/06/23 10:00

Su Nintendo Switch il mese scorso è uscita la raccolta Pixel Remaster della saga di Final Fantasy. Questa è la nostra recensione di Final Fantasy VI.

Nato dalla mente geniale del trittico Sakaguchi – Kitase – Ito, il gioco vide luce su Super Nintendo Entertainment System solamente in Giappone e negli USA nel 1994. Solamente molti anni dopo, precisamente nel 2002, arrivò in Europa prima su console Sony PlayStation, poi nel 2007 su GameBoy Advance, nel 2014 nelle versioni Android-iOS ed infine nel 2015 su Microsoft Windows.

Final Fantasy VI da molti è considerato uno dei migliori (se non addirittura il migliore) dell’intera produzione targata Squaresoft/Square-Enix. Se è vero che nel capitolo precedente si erano fatti passi avanti nella gestione delle classi e ci si era ritrovati davanti ad un titolo spartiacque, in questa sesta proposta Squaresoft dimostrò ancora una volta di che pasta fosse fatta. Abbandonata la strada del fantasy medievale, Final Fantasy VI (Final Fantasy III per gli americani) sfoggiò una trama incredibilmente matura, coinvolgente e profonda, unita ad una caratterizzazione dei personaggi eccellente.

Uno sguardo alla trama

Final Fantasy VI è ambientato in un mondo dalle forte tinte steampunk. A seguito di uno scontro tra i potentissimi Esper, avvenuto mille anni prima l’inizio della nostra storia, la magia scomparve. L’imperatore Gestahl però è fortemente deciso a riportare alla luce questi poteri magici grazie alla riesumazione degli Esper. Il suo intento è quello poi di creare un esercito potenziato con cui dominare il mondo intero.

C’è però una piccola congrega di ribelli che vorrebbe mettere i bastoni tra le ruote all’impero Gestahliano. Terra Branford è la prima protagonista di cui faremo la conoscenza, assieme a Locke Cole, poco dopo di lei. Piccola curiosità: questo è il capitolo dove fecero la loro prima comparsa due personaggi che, come Cid, sarebbero divenuti un must nei successivi Final Fantasy. Stiamo parlando di Biggs e Wedge.

L’imperatore Gestahl non è solo in questo tentativo di dominio. Difatti viene agilmente manipolato da quello che diventerà il nemico numero uno della Resistenza: Kefka. E’ un villain molto particolare, che sembra quasi un giullare. Ma nella sua figura stramba si nascondono sete di potere e crudeltà senza fine.

Locke Cole che si accinge ad attraversare il deserto

Un sistema rivisto

La sesta fantasia di Square ha apportato migliorie significative nel sistema di gioco. Il numero dei personaggi del party è aumentato considerevolmente. Stiamo parlando di un massimo di dodici eroi, di cui alcuni missabili (passatemi il termine). Ciò si collega anche a come gli eventi prendono il sopravvento, alle scelte fatte e a come affrontiamo determinate circostante. Inoltre è la prima volta che viene data la possibilità di formare tre party diversi da quattro personaggi ognuno e, solo in certe situazioni, selezionare quello utile al momento per il prosieguo della missione.

Gli Esper sono l’altra novità. Potrete ottenere queste creature in maniera naturale andando avanti nella storia, facendo missioni secondarie oppure in maniere alternative che non vi spoileriamo per non togliervi il piacere della scoperta. I nostri personaggi, equipaggiandoli, potranno ottenere i loro poteri. Ad esempio con Ifrit avrete modo di imparare le magie elementali del fuoco, con Shiva quelle del ghiaccio e così via. Hanno un livello massimo a cui potrete portarli, e ciò verrà indicato da una stella vicino al nome.

L’elemento interessante è che tutti i personaggi avranno la possibilità di imparare le magie. Non c’è il sistema di classe come nel quinto capitolo, bensì ogni eroe ha già una sua classe di base, che non è possibile cambiare, ma che lo rende unico in battaglia grazie alle proprie abilità. Combattendo, ogni personaggio del party guadagnerà Punti Esperienza e Punti Abilità. I primi faranno salire di livello il personaggio migliorando i suoi paramentri come Forza, Difesa, Punti Vita e così via, i secondi invece sono i punti che andranno a far acquisire le abilità dagli Esper.

Il mondo di gioco è piuttosto grande, con molte località da visitare e da scoprire. Per fortuna nelle versioni Pixel Remaster, Square-Enix ha pensato bene di inserire una mappa con ben due livelli di zoom. Inoltre premendo il tasto Y aprirete un menu con l’elenco di tutte le location sbloccate. Selezionandone una ad una, il cursore a forma di mano si muoverà facendovi vedere dove è esattamente posizionata sulla mappa.

Come in ogni Final Fantasy che si rispetti, ogni città ha delle sue caratteristiche e i suoi negozi, in cui potrete spendere la moneta locale, i Guil, acquistando armi, armature, elmi, guanti e accessori sempre migliori. Questo lo saprete già, ma non per tutti i membri del party è possibile usare gli stessi equipaggiamenti.

Le meccaniche di gioco, sono praticamente rimaste invariate e le novità apportate da Square-Enix in questa Pixel Remaster sono già state messe a disposizione nella recensione precedente riguardanti Final Fantasy V. Per chi non l’avesse letta, le riportiamo qui molto brevemente. Innanzitutto potrete dire addio al farming estenuante grazie a dei potenziatori di Exp, PA e Guil. Questo vi permetterà di salire velocemente di livello fino ad un massimo di quattro volte rispetto al normale. Stesso discorso per quanto riguarda i Punti Abilità e i Guil.

Final Fantasy VI Pixel Remaster

Tecnicamente Final Fantasy VI mantiene gli stessi standard di sempre. Graficamente ci troviamo davanti ad un capolavoro di pixel art, colori e ambientazioni che già all’epoca avevano mostrato il loro valore, figuriamoci oggi che questa moda è tornata in voga in maniera nostalgica e prepotente, regalandoci gioie per gli occhi. Sul comparto musicale nulla da dire. Probabilmente è una delle colonne sonore più belle mai concepite in un gioco di ruolo e potremo gustarcela sia in versione originale che riarrangiata in chiave moderna.

Personalmente ho portato a termine il titolo in circa venticinque ore, tempo in cui non mi sono minimamente annoiato. Il titolo me lo sono gustasto sia in portabile (sulla oled è bellissimo) sia in modalità TV con il filtro grafico analogico impostabile sulle Opzioni. Insomma, è uno di quei Final Fantasy che vi porta via un bel po’ di ore senza neanche accorgersene.

Consigliato? Ovviamente si, a mani basse è uno dei più bei Final Fantasy/JRPG di sempre e non dovete assolutissimamente scappare. Non vorrete mica perdervi scene del genere,vero?

PRO:

  • Trama bellissima
  • Personaggi caratterizzati perfettamente
  • Musica e grafica da far battere il cuore
  • Ottima longevità

CONTRO:

  • Crea dipendenza emotiva

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