The Persistence – Recensione

da | 21/05/20 20:00

Dopo un’anteprima dal gusto molto speranzoso, siamo pronti a rilasciare la recensione di The Persistence, interessante rogue-like fantascientifico.

The Persistence arriva dal Playstaion Store, precisamente dal reparto dedicato alla Realtà Virtuale (VR). Il gioco è stato sviluppato da Firesprite, una software house di Liverpool che ha realizzato il celebre THE PLAYROOM su PlayStation 4 e Run Sackboy! Run! per PS Vita, Android e iOS. The Persistence è, senza dubbio, il titolo più interessante e meglio realizzato dell’intero catalogo PlayStation VR.

Riprendendo il discorso da quanto avevamo accennato in fase di anteprima, The Persistence non è soltanto il nome della nave, ma anche quella cosa che servirà a tutti i giocatori che vorranno cimentarsi in questa avventura spaziale. Persistenza, ostinazione, insistenza, tenacia, volete davvero intraprendere questo viaggio?

Arriviamo, quindi, alla nostra “Sulaco”: la Persistenze, una nave stellare partita dalla Terra per una missione importantissima, cercare un pianeta abitabile dagli umani. Lo scopo della Persistence è quindi quello di trovare e colonizzare un nuovo pianeta per salvare la razza umana dall’estinzione. Ormai ci abbiamo fatto il callo, sembra proprio che, in un modo o nell’altro, si vada sempre a finire li, alla nostra, forse inevitabile, estinzione.

Comunque, la nave, naturalmente super tecnologica, è equipaggiata da attrezzature futuristiche e dotata di intelligenza artificiale. Come nei migliori film di fantascienza, anche qui l’avvenimento catastrofico è dietro l’angolo: infatti, la presenza di un gigantesco buco nero in stile Interstellar metterà fuori uso la maggior parte delle attrezzature presenti sulla nave. I malfunzionamenti al teletrasporto e alla macchina per i cloni hanno inavvertitamente trasformato l’intero equipaggio in creature da film horror, inclusa la protagonista del gioco, l’ufficiale di sicurezza Zimri Eder.

Zimri però avrà un’altra occasione anzi, una miriade di altre nuove occasioni. Infatti, un po’ come accade al Maggiore Motoko Kusanagi (Ghost in the Shell), dopo la sua morte, la sua coscienza è stata salvata e trasferita all’interno di un corpo artificiale. Zimri potrà quindi tornare in azione e provare a riattivare tutti i sistemi fuori uso della Persistence per fare rotta nuovamente verso la Terra. Peccato che l’intero equipaggio sarà ben disposto a farla a pezzi.

The Persistence è un rogue-like sci-fi in prima persona coi controco…. davvero molto punitivo. Il giocatore vestirà i panni di Zimri, o meglio, del corpo sintetico che Zimri vestirà a sua volta dopo essere morta. Infatti, l’ufficiale di sicurezza potrà usare un nuovo corpo sintetico ogni volta che perderà quello precedente in combattimento, tutti (i corpi) con differenti bonus. Questo modus operandi andrà a creare quello che nel gergo dei videogiochi si definisce come Trial & Error, provare e riprovare all’infinito fino a che, finalmente, arriveremo al nostro obiettivo. Insistere, persistere, è questo il fattore fondamentale per completare la run.

Ogni run partirà dal ponte di comando dove, la nostra protagonista, sceglierà un nuovo corpo e attiverà le abilità sbloccate nella run precedente. Zimri dovrà esplorare i 4 livelli della nave dentro ai quali farà rifornimento di cellule staminali e materiali utili al potenziamento del proprio equipaggiamento. Vi accorgerete della grandezza della Persistence ad ogni porta che aprirete: visiterete la palestra, il centro medico, la sala macchine, ogni zona sarà presidiata dagli sfortunati ex-membri dell’equipaggio.

Avrete un doppio approccio dalla vostra: potrete scegliere un modus operandi stealth, ovvero arrivare in silenzio alle spalle del nemico e eliminarlo con la strana “pistola estrai cellule staminali”, oppure, per gli amanti dell’azione, entrare in Rambo Style. Quest’ultimo approccio è poco consigliato perché per far si che riesca bene dovrete prima avere il giusto equipaggiamento.

Ecco, questo è un punto importante: per riuscire a terminare questi livelli dovrete avere almeno un equipaggiamento buono. In quasi ogni stanza della nave, sarà presente una grande stampante 3D che si occuperà di realizzare un tipo di equipaggiamento. Attrezzi, armi da fuoco, armi melee, potenziamenti per il corpo, tutto quello che volete. Poi, ogni oggetto o abilità dell’arma sarà sbloccabile e potenziabile spendendo un po’ di soldi che troverete in giro per la nave. Possiamo considerare equipaggiamento anche il corpo che andremo a scegliere, anche lui potenziabile spendendo gettoni.

E comunque, anche se armati fino ai denti, il game over è sempre dietro l’angolo. Dopo ogni morte del nostro personaggio, il gioco mischierà le carte: così, come se non bastasse, la Persistence cambierà il suo scheletro, la sua struttura, in modo procedurale così che ogni run sia diversa dall’ultima. Ad ogni partita, anzi, ad ogni prova, l’equipaggiamento che avrete faticosamente recuperato e realizzato nella prova precedente sarà perso ma, fortunatamente, risulterà già sbloccato nei tanti stores presenti nella nave (le stampanti 3D di prima).

Terminare una delle 4 corse (senza contare la presenta di una quinta run bonus) sarà già abbastanza complicato. In alcune occasioni, sarà anche la telecamera a dare qualche problema. Infatti, il movimento del puntatore (che servirà per intraprendere quasi tutte le azioni di gioco, dal teletrasporto alla raccolta degli oggetti) ci è sembrato mal bilanciato nella sua asse orizzontale. La levetta analogica dedicata alla telecamera farà muovere prima il cursore e dopo, quando quest’ultimo avrà esplorato la zona, finalmente la visuale ruoterà. Dovrete prendere un po’ la mano con la telecamera del gioco.

Comunque, il team di sviluppo ha anche pensato ad una parziale soluzione, ad una strada meno complicata per il giocatore meno abile nei rogue-like. Infatti, sarà possibile personalizzare la difficoltà del gioco grazie alla Modalità Assistenza (azione irreversibile a meno che non si inizi una nuova partita). Così facendo, il gioco potrebbe risultare più accessibile anche ai meno esperti del genere. La difficoltà a completare tutte e 4 le run è comunque ancora molto elevata e vi ricordiamo che questo è un titolo rogue-like (quindi quando morirete sarete costretti a ricominciare tutto da capo perdendo tutto).

Il gioco mette anche a disposizione delle Sfide in cui il giocatore è chiamato a completare il livello secondo i requisiti richiesti come, ad esempio, di terminare la run con 1 punto vita e un’arma potente oppure raggiungere la navetta di salvataggio in modo furtivo con solo un coltello dalla vostra.

Servirebbe anche altro però, il rischio che il gameplay si trasformi in un grande loop è alto.

Per quanto riguarda le prestazioni, questo inferno di gioco si comporta molto bene su Nintendo Switch. Non abbiamo notato alcun rallentamento, il titolo regge molto bene entrambe le risoluzioni della console Nintendo senza mai perdere frames per strada e senza compromettere la qualità grafica. Si, l’impatto grafico è davvero buono sia in portatile che in TV. Non possiamo dire la stessa cosa per il comparto audio, poco ispirato per una produzione del genere. Stessa cosa per il fattore Switch, rumble HD a parte, non è presente la compatibilità con il giroscopio o con il Touch-screen (anche se quest’ultimo non sarebbe servito a molto).

The Persistence è un inferno di gioco. Un titolo molto curato e realizzato in maniera impeccabile su Nintendo Switch. Il livello di difficoltà potrebbe essere un grosso limite per alcuni ma un motivo in più per altri. Felici di vedere che una produzione PlayStation se la cavi così bene anche su Nintendo Switch, senza VR naturalmente.

L’unica reale preoccupazione è una sorta di loop gameplay che si andrà, inevitabilmente, a creare, partita dopo partita. Ricordate: ostinazione, insistenza, tenacia.. persistenza.

The Persistence è disponibile in digitale da oggi, 21 maggio 2020, sul Nintendo Switch eShop al prezzo di € 29.99 per 3.3 GB di spazio disponibile su console o microSD. Il titolo è compatibile con rumble HD, Cloud dati di salvataggio e Pro Controller. Localizzato (testi) in italiano.

Pro:

  • Ottimizzazione
  • Genere e ambientazione
  • Equipaggiamento personalizzabile
  • Giocabilità personalizzabile
  • Tante armi interessanti
  • “Alla Persistence piace cambiare”

Contro:

  • Livello di sfida non accessibile a tutti
  • Puntamento e telecamera da migliorare
  • Il gameplay a loop
  • Alcuni testi sono troppo piccoli anche in portatile

Link utili:

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