Skully – Recensione

da | 24/08/20 19:50

Di recente è sbarcato sulla nostra amata Nintendo Switch un nuovo e bizzarro platform: Skully. Analizziamolo insieme in questa recensione.

Il mondo dei platform (videogiochi a piattaforme) è un mondo a dir poco meraviglioso. L’atmosfera che aleggia su questo tipo di videogiochi è incredibilmente serena, spensierata, e ci fa tornare alla mente quelle preziosissime mattinate d’estate di tanti anni fa spese (o buttate, chiedete ai vostri genitori) davanti ad un Nintendo 64, un PC del paleolitico o una Ps1, che dir si voglia. Gli anni son passati, i bambini di una volta sono diventati adulti, eppure quel genere conserva ancora oggi grandissima parte di quel fascino. Non sorprende, dunque, che alcuni sviluppatori del mondo odierno abbiano cercato di ricreare in più occasioni quel particolare tipo di atmosfera.

È proprio questo il caso di Skully, platform-adventure firmato dai ragazzi canadesi di Finish Line Games (dei veterani nello sviluppo di videogiochi), disponibile sulla nostra ibrida preferita dallo scorso 4 Agosto.

Come sarà andata la nostra avventura? Scopriamolo insieme nel corso di questa recensione… Sigla!
Come? Non abbiamo una sigla?

Un platform buffo e divertente

Come avrete ormai abbondantemente capito, Skully è assai figlio di quegli splendidi platform anni 90 o primi anni 2000; quei platform che di solito cominciavano su di un’isola tropicale (toh, proprio come Skully!) con il suono dei bonghi a fare da sottofondo (qualcuno ha detto David Wise? Cosa??? Non sapete chi è David Wise? Vergognatevi, allora). Persino l’umorismo che permea l’intera produzione ricorda molto quello degli storici platform che tanto abbiamo amato durante la nostra gioventù, con una scrittura divertente e piuttosto ispirata che va ad insaporire una trama che, di base, è incredibilmente semplice e sa di già visto: del resto, però, si sa… I platform non si giocano mica per la storia!

C’era una volta un teschio

A proposito di storia… Il gioco racconta delle gesta di un teschio (ecco il perché del titolo Skully) che approda su di un’isola misteriosa e viene riportato in vita da una specie di entità elementale divina di nome Terry. Terry è frustrato e stressato perché i suoi tre fratelli Bert, Wanda e Fiona (altre tre entità elementali divine proprio come lui) continuano a far le bizze e a litigare, creando scompiglio in quella che sarebbe altrimenti una pacifica isoletta in mezzo all’oceano. Terry decide dunque di assoldare Skully nel tentativo di far ragionare i suoi irascibili parenti e di riportare così la pace e la tranquillità nel suo mondo. Come potete ben vedere, non c’è Christopher Nolan dietro la scrittura della trama (e probabilmente nessuno si sarebbe mai aspettato il contrario). Tuttavia, la storiella narrata da Skully – attraverso delle carinissime cut-scene in simil stop-n-motion – non mancherà di sorprendere il giocatore con simpatiche trovate che, se non altro, andranno quantomeno ad aggiungere del pepe ai soliti topos narrativi del genere.

Un teschio rotolante 

Come abbiamo già detto, in Skully rivestiremo i panni (o meglio le ossa) dell’omonimo protagonista. Sì, ma come? Skully è un teschio… Come può muoversi, un teschio? Risposta esatta! Rotolando! È proprio così che ci muoveremo per grandissima parte del gioco. Il titolo si basa principalmente sulla fisica costruita attorno a questo oggetto sferico: Potremo allora rotolare e saltare da una parte all’altra per raggiungere gran parte dei punti della mappa. 

I collezionabili

Per dotare di senso questa – seppur modesta, viste le dimensioni generali dei mondi di gioco – attività esplorativa, gli sviluppatori hanno disseminato le mappe di simpatici collezionabili (avete presente le monete di Mario, i frutti Wumpa di Crash Bandicoot o gli anelli di Sonic?) che, se raccolti nelle giuste quantità, andranno a riempire una gallery di schizzi e bozzetti presente nella sezione extra del menu di gioco. 

Riuscire a padroneggiare i movimenti di Skully non sarà impresa semplicissima sin da subito ma vedrete che, con un po’ di pratica (e grazie ad un tutorial iniziale tanto semplice quanto efficace sviluppato ad hoc per l’occasione), riuscirete presto ad ottenere anche quei collezionabili a prima vista quasi impossibili da raggiungere. In questo senso, il lavoro degli sviluppatori ha permesso al titolo di poter contare su di una fisica discreta che, seppur non raggiunga i fasti e l’inventiva che hanno caratterizzato titoli come il recente Snake Pass, rendono Skully un platform divertente da giocare e da padroneggiare.

Il teschio dalle molteplici forme

Tranquilli, comunque, rotolare non sarà l’unica cosa che saremo chiamati a fare in Skully. Infatti, il nostro protagonista sarà in grado non soltanto di sfruttare la sua forma sferica (o, più precisamente, ovoidale) per muoversi all’interno della mappa nei modi più disparati (come ad esempio agganciandosi a pareti erbose per spostarsi lungo di esse), ma anche di assumere varie forme, volte alla risoluzione di numerosi enigmi. Perché – colpo di scenaSkully è, in parte, anche un puzzle adventure!

Senza troppo rovinare la sorpresa al lettore (per noi che scriviamo, l’essenza principale dei titoli platform sta nel piacere della scoperta), in Skully potremo assumere varie forme. Ciascuna di queste forme doterà il nostro simpatico teschietto di abilità particolari che si riveleranno indispensabili per aggirare ostacoli di ogni genere e guadagnare l’accesso alla tanto agognata area successiva. Siamo stati piacevolmente sorpresi, in ogni caso, dal modo in cui queste abilità potranno essere sfruttate dal giocatore e, più nello specifico, dall’ingegnosità di alcuni fra gli enigmi proposti dal gioco. Nonostante riteniamo si sarebbe potuto fare qualcosa di più in termini di bilanciamento tra fasi platform e fasi volte alla risoluzione degli enigmi (le seconde che forse ”soffocano” un po’ il ritmo delle prime), il ritmo complessivo dell’esperienza rimane comunque godibile per gran parte della sua durata.

Ma quanto dura Skully?

Per quanto riguarda il fattore longevità, la durata del gioco si attesta tra le 5 e le 10 ore. È pur vero, però, che – come sempre – questo fattore è estremamente relativo e varia in base alla velocità con la quale saprete avanzare nel gioco. Inoltre, com’è ovvio che sia, la durata del titolo aumenterà qualora doveste decidere di completare Skully al 100%.

Non tutto è andato bene come sperato…

Bene. Non sapete quanto ci piacerebbe chiudere qui la recensione. Tutto molto bello, tutti felici, baci e abbracci. PURTROPPO, però, adesso arriva la nota dolente: Con nostro sommo dispiacere, abbiamo sin da subito capito che qualcosa non andasse nella versione Nintendo Switch di Skully. Anche giocato in modalità docked – badate bene, dockedl’immagine risulta piuttosto sfocata (blurry, come direbbero gli anglofoni), mentre la risoluzione video si attesta su livelli non proprio soddisfacenti. Bene (si fa per dire)… Ci sarebbe da aspettarsi, almeno, che il frame-rate sia incredibilmente stabile. Ed invece, cari lettori, il frame-rate non lo è. Sin dai primissimi livelli, soprattutto quando ci si arrampica lungo le pareti sfruttando l’erba come appiglio (e non chiedeteci il perché), la fluidità va a farsi benedire e lascia spazio a dei cali di frame-rate piuttosto fastidiosi.

Sappiamo a cosa state pensando. Lo sappiamo e vi anticipiamo che la situazione, in portatile, è ancor peggiore! Prendete il problema della sfocatura e aumentatelo. Fatto? Bene! Adesso prendete quello del frame-rate ed aumentatelo ancora di più: questa, purtroppo, è la situazione in cui versa la versione Switch del titolo.

Capirete, ora, la nostra frustrazione nel vedere un titolo potenzialmente molto valido come Skully (e, in un certo senso, lo è senza alcun dubbio), bistrattato da un porting che non rende assolutamente giustizia ai pregi del titolo. Se, a questo, aggiungiamo il fatto che si tratti di un platform (genere in cui la fluidità riveste un ruolo a dir poco primario), il quadro della situazione diventa tutto fuorché roseo.

In conclusione…

 Skully è un buon platform figlio di un modo di intendere i videogiochi che appartiene ormai più al passato che al presente. Pur non introducendo particolari innovazioni all’interno di un genere abbondantemente esplorato, riesce a far bene ciò che si prefigge di fare grazie anche ad un ottimo uso della fisica e a sezioni puzzle il più delle volte ispirate ed originali. Persino il mood è lo stesso delle più blasonate produzioni platform che tanto abbiamo amato negli anni passati. Tuttavia, non possiamo promuovere affatto – invece – gli scarsi sforzi profusi per sviluppare il suo porting Switch, che risulta purtroppo altamente problematico e non rende affatto giustizia a quello che sarebbe stato, altrimenti, un titolo godibilissimo. Un vero peccato.

Dunque, Skully è disponibile dal 4 Agosto 2020 in formato digitale sul Nintendo eShop al prezzo di 34,99€ (peso download di 3842,00 MB). Il gioco è localizzato in Tedesco, Inglese, Spagnolo, Francese, Italiano, Giapponese, Coreano, Portoghese, Russo, Cinese ed è compatibile con il Nintendo Switch Pro Controller.

PRO:

  • Tutto ciò che avete amato degli storici platform anni ’90 e primi anni 2000
  • Storia semplice ma godibile
  • Interessante ed efficace uso della fisica
  • Enigmi ben congegnati

CONTRO:

  • Ritmo un po’ appesantito dall’alternanza tra fasi platform e fasi puzzle
  • Porting Switch dolorosamente mediocre
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