Mutant Year Zero: Road To Eden – Recensione

da | 18/08/19 17:00

Mutant Year Zero porta XCOM su Nintendo Switch. Vale la pena acquistarlo? Ne parliamo assieme nella recensione su Nintendo-Player.

Dux e Boromin sono due mercenari molto particolari: il primo è un papero umanoide con problemi di personalità, il secondo è un cinghiale bipede tozzo e duro. Assieme alla loro compagna Selma, un’umana in grado di controllare gli elementi naturali, viaggiano all’interno della Zona – una landa desolata piena di ghoul e altre entità mostruose – per fornire provviste e materiali all’ultimo baluardo umano sopravvissuto alla catastrofe: l’Arca.

L’Arca è una città pensile costruita su due grossi pilastri in cemento, a cui è possibile accedere esclusivamente attraverso un ascensore che la divide dalla Zona contaminata. A capo della colonia c’è l’Anziano, un uomo attempato che si affida alle imprese dei persecutori per garantire agli umani la sopravvivenza, offrendo compensi in denaro.

I persecutori sono infatti gli unici in grado di contrastare gli esseri deformi che circondano l’Arca, essendo questi ultimi dei mutanti dalle abilità speciali. L’Eden non è altro che un luogo immaginario rimasto incontaminato: per molti è un miraggio, per altri una realtà ancora nascosta. Spetta a noi indagare sulla sua esistenza.

Dux è in grado di infliggere ingenti danni a media distanza, sfruttando la sua balestra; Boromin sfrutta il suo peso per gli attacchi ravvicinati con il suo fucile a pompa; Selma agisce in silenzio con la sua pistola silenziata. Le armi possono essere potenziate nell’Officina di Delta all’interno dell’Arca, portando le pistole rotte e i materiali raccolti durante l’esplorazione della Zona.

Tattica e combattimento

Ad aumentare le nostre abilità, oltre ad un albero delle mutazioni sbloccabile mano a mano che sconfiggeremo nemici, ci saranno diversi oggetti collezionabili come cappelli e armi rare assemblate con materiali di fortuna. La visiera blu, ad esempio, aumenta la portata dell’arma di chi la indossa del 25%, mentre lo Spalancatore può distruggere ripari e fare indietreggiare i nemici. Armi e potenziamenti non saranno le uniche aggiunte del nostro arsenale: ci aspetteranno anche nuovi mutanti pronti ad unirsi alla nostra brigata.

Il posizionamento dei personaggi è di fondamentale importanza in Mutant Year Zero. Come il buon XCOM insegna, distanza, ripari e altezza sono tutti elementi da considerare per la buona riuscita di un’imboscata. Un bersaglio distante sarà più difficile da colpire, se si troverà dietro un riparo lo sarà ancora di più, se sarà posizionato su di un livello rialzato le nostre percentuali di successo rasenteranno lo zero. Lo stesso avverrà a ruoli invertiti… quindi ripetete a voi stessi come un mantra “vicino, al riparo, in alto!”

L’ambiente circostante è altrettanto importante. Una piccola staccionata è in grado di fornire riparo dai nemici, ma sarà meglio proteggersi dietro una lastra d’acciaio: gli elementi della mappa sono dinamici e potrebbero essere distrutti se colpiti più volte. Non vorrete mica rimanere con le zampe all’aria nel bel mezzo di una battaglia?! Fate anche attenzione a non farvi aggirare dal nemico: un po’ di acciaio non basterà se vi trovate con un Saccheggiatore alle spalle!

Particolarità e modalità di gioco

L’elemento che caratterizza il titolo rispetto agli altri strategici a turni in stile XCOM è il mix ben riuscito tra combattimento, esplorazione e stealth. Prima di ingaggiare il nemico, possiamo esplorare la zona circostante e fare looting di oggetti e di collezionabili. Alla vista del nemico è possibile quindi spegnere le torce ed accucciarsi, per poi posizionare i persecutori nella posizione più adatta a tendere l’imboscata, facendo sempre attenzione a non camminare su pozzanghere e lastre di ferro che potrebbero farci scoprire dal nemico.

Combinando minuziosamente stealth e posizionamento tattico, possiamo uccidere un gran numero di nemici senza essere scoperti e vincere battaglie 10 contro 3 senza troppi problemi. In caso di fallimento, preparatevi ad usare le vostre abilità da mutante e tantissima forza bruta, facendo saltare in aria i ghoul con bombe a mano e appiccandogli fuoco con le molotov.

A seconda della difficoltà di gioco selezionata, vedremo la barra della vita rigenerarsi al termine di ogni battaglia, ma se volete immergervi in una vera e propria esperienza post-apocalittica, c’è sempre la modalità Mutante di Ferro, in cui non sarà possibile resuscitare i mercenari caduti in battaglia o salvare manualmente durante tutta l’avventura.

Apprezzabile l’inserimento della modalità Prove dei Persecutori, in cui possiamo metterci alla prova in sfide contro altri giocatori. Non si tratta però di una modalità multiplayer in tempo reale, ma di una battaglia contro bot uguali per tutti i giocatori. Alla fine di ogni sfida riceveremo infatti un punteggio che ci farà salire o scendere in classifica a seconda del tempo trascorso, dei turni utilizzati e dello stile in combattimento.

Il gioco necessita di mutazioni!

Nonostante il gioco scorra fluidamente e senza cali di frame improvvisi, il peso del compromesso grafica-fluidità si fa sentire sulle spalle di Nintendo Switch e sui nostri bulbi oculari. In modalità portatile è difficile capire se quella macchia a terra è una roccia o un oggetto collezionabile.

L’antialiasing è totalmente assente, le texture di alberi e steli d’erba sembrano ridotte a pochi pixel appiccicati tra loro. L’ambientazione notturna non aiuta di certo a migliorare la situazione: l’illuminazione è infatti scadente e rende le ombre un elemento in più di disturbo. In modalità fissa la situazione è leggermente migliore, ma resta comunque un pugno nell’occhio. Trovate i video in fondo alla pagina.

Un gameplay favoloso, azzoppato duramente da un porting grafico decisamente migliorabile. Sembra quasi che tutto sia stato schiacciato in fretta e furia per rispettare le misure del gioiellino portatile giapponese.

Le scritte del menu abilità, o quelle presenti nella zona dell’Arca, hanno uno strano alone opaco che le circonda, generato dal loro fluttuare continuo: perché non rimuovere le animazioni poco percettibili sul 6.2 pollici di Nintendo Switch per rendere il tutto più chiaro e nitido?

Sicuramente le risorse disponibili di Funcom Oslo AS sono molto limitate, ma si è andati ad intaccare la godibilità di un titolo con un potenziale enorme. 45€ non valgono la candela accesa da Mutant Year Zero: Road to Eden su Nintendo Switch, almeno fino all’uscita di ulteriori patch correttive che ne migliorino feeling e impatto visivo.

Parliamo in ogni caso di un gioco il cui team è composto da ex progettisti di HITMAN e il creatore di Payday, in grado di offrire un’esperienza unica per gli amanti del genere strategico.

Fase esplorativa
Fase di combattimento

PRO
Tattica e combattimento in stile XCom
Personaggi originali e con carattere
Tradotto in italiano

CONTRO
Collezionabili poco distinguibili in portatile
Ambientazione di gioco piena di pixel e ombre di disturbo
Prezzo elevato

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