Hobonichi ha pubblicato un nuovo libro in Giappone sul defunto Satoru Iwata che include anche un’intervista al creatore di Mario e Zelda, Shigeru Miyamoto.
IGN.com ha ora tradotto in inglese alcuni degli estratti del libro. Di seguito troverete Miyamoto che racconta la sua relazione con Iwata:
Per me era prima di tutto un amico. Non ho mai avuto la sensazione che lui fosse il mio capo o che io lavorassi sotto il suo comando. Non si è mai arrabbiato; non abbiamo mai combattuto per nulla.
Normalmente, se qualcuno più giovane di te con meno anni di esperienza diventa presidente, potrebbe risultare difficile andare d’accordo l’uno con l’altro, ma ciò non è mai accaduto. Era sempre stato la scelta migliore, il più adatto per la posizione (rispetto a me), quindi non è mai stato un problema. Penso che questo ci abbia permesso di diventare veri amici.
Miyamoto e Iwata pranzavano regolarmente insieme. I due, quando Iwata era a capo della HAL Laboratory, finirono per creare una tradizione che avrebbero rispettato per anni interi: mangiare insieme una ciotola di ramen a tarda notte.
Nintendo non paga le spese extra, quindi dividevamo il conto in due parti e pagavamo entrambi. Questa cosa diventò una tradizione che è durata anche dopo che Satoru diventò presidente dell’azienda e io dirigente.
Gli ultimi pensieri:
Dal giorno che ci ha lasciati, Nintendo ha continuato ad andare piuttosto bene. Satoru ha lasciato una grande eredità e influenza, ciò è presente ancora oggi nelle nostre strutture e nelle menti dei nostri dipendenti più giovani. Il problema è uno soltanto: se mi viene un’ottima idea durante il fine settimana, non ho nessuno con cui condividerla il lunedì successivo. Il fatto che non riesco più a sentirlo dire “Oh, per quanto riguarda quella cosa …” è un po’ un problema per me. Mi rende triste.
Satoru Iwata è stato un simbolo anche per noi di Nintendo Player, una leggenda dell’imprenditoria giapponese e dei videogiochi. Iwata non prese parte all’Electronic Entertainment Expo 2015 di giugno per problemi di salute e un mese dopo, l’11 luglio 2015, lasciò nel cuore di tutti noi un solco profondo.
