King’s Bounty II – Recensione

da | 29/08/21 14:41

Finalmente l’attesissimo sequel del leggendario GDR a turni rilasciato nel 1990 sbarca su console della famiglia Nintendo Switch. Stiamo parlando di King’s Bounty II.

Il 2021 continua inesorabile a portarci una buona varietà di titoli di ogni genere. Anche su Nintendo Switch, durante l’estate, sono stati pubblicati titoli di enorme qualità come Monster Hunter Stories 2, che ha riscosso un discreto successo (il gioco è disponibile anche su PC tramite Steam). In questa interessante line up di giochi non possono mancare ovviamente i GDR a turni che anno dopo anno continuano a conquistare giocatori da ogni parte del mondo.

Il franchise King’s Bounty nacque nel lontano 1990 e venne pubblicato per Amiga e altri dispositivi. Frutto della vena creativa di Jon Van Caneghem, tale produzione fu un precursore della prolifica serie Heroes of Might and Magic, che senz’altro gli appassionati di questo genere conosceranno. Senza dilungarci troppo nelle varie vicissitudini delle produzioni nate da li a poco, dopo anni di discreti successi, 1C Company ha annunciato l’arrivo di King’s Bounty II a partire dal prossimo 24 agosto 2021 su Nintendo Switch e Nintendo Switch Lite.

Si tratta del sequel diretto di King’s Bounty: The Legend, uno dei migliori capitoli mai creati dalla compagnia. Ed è con queste premesse che noi di Nintendo Player ci addentriamo in questa recensione realizzata in esclusiva per voi.

Una storia emozionante e piena di colpi di scena

In questo secondo capitolo della serie King’s Bounty, il regno di Nostria è nel caos più totale. Intrighi e forze magiche mettono in serio pericolo la stabilità globale del regno. Ma questa è solo una piccola premessa delle tragedie che stanno capitando, il Re è stato recentemente avvelenato e nessuno governa il regno.

Il protagonista di questa avventura, Aivar (potrete scegliere tra altri due personaggi con storie differenti tra loro), è il primo indiziato di questo terribile affronto ai danni del Re, perciò è stato rinchiuso nelle prigioni di un remoto forte a nord. La storia inizia cosi, con la sua scarcerazione poco dopo, dove il figlio del sovrano crede che abbiate un ruolo importante in tutto ciò. Egli vi affiderà la missione di scoprire ogni segreto attorno ad un indecifrabile malattia di origine magica che distrugge territori e semina morte ovunque.

Sarà questo il vostro primo obbiettivo di questa epica avventura, dove voi avrete in mano le sorti dell’intero mondo per cercare di riportarlo finalmente alla pace prima che sia troppo tardi. Il team di sviluppo come noterete dalle prime ore di gioco, adotta una narrativa molto simile al franchise di The Witcher, cercando fin da subito di renderla molto personale, anche se in alcune circostanze si sente fin troppo l’ispirazione.   

Un GDR che prosegue con il suo inconfondibile old-style

King’s Bounty II non è il classico open world, anzi adotta strutture con aree esplorabili, ma separate dal classico immancabile caricamento. In esse troverete punti d’interesse ormai riconoscibili in tutti i titoli di questo genere che sono: il viaggio rapido, la possibilità di incontrare mercanti, nuove missioni e tanti nemici pronti a vendere cara la pelle.

I percorsi che farà il vostro protagonista sono lineari, e di conseguenza si potranno esplorare solo determinate strade ben predisposte limitando non poco l’ampiezza di gioco. Analizzando un attimo il discorso delle quest, si potranno risolvere in vari modi. Quasi sempre durante l’esperienza di gioco avremo due opzioni: seguire la classica via dell’Anarchia oppure quella dell’Ordine, quella del Potere o dell’Astuzia.

Tutto dipende da voi e da quale scelta effettuerete. Adottando ad esempio un approccio anarchico vuol dire che ci non si attiene alle leggi, e in alcuni casi si aiuterà addirittura un criminale. La via del Potere invece comprende scelte ben più aggressive votate esclusivamente a risolvere l’ipotetica disputa in un conflitto. Starà a voi decidere quale sia la via più giusta.

Sul sistema di combattimento il team di sviluppo ha preferito realizzarlo sfruttando un approccio molto semplificato. Il tutto è organizzato in turni e si svolge su una “scacchiera” che ricopre il terreno. Sarà fondamentale sfruttare le caratteristiche dell’ambiente per indirizzare le sorti del combattimento a vostro favore. Ogni vostra unità avrà determinate caratteristiche attive e passive, che vanno tenute a mente nella costruzione del vostro esercito formato da un massimo di cinque gruppi. Il resto verrà contato come semplice riserva. Voi darete gli ordini a tutti i vostri sottoposti e non scenderete mai nel campo di battaglia.

Le unità con un’iniziativa più alta iniziano per prime, ma nel caso in cui avessero esattamente le stesse statistiche l’unità nemica inizierà per prima. Una scelta abbastanza particolare, che mette alla luce le chiari difficoltà del team nel proporre un sistema più ricercato e approfondito. In seguito, si potranno sbloccare determinati incantesimi che in un secondo momento si potranno addirittura potenziare.

Il vostro protagonista potrà sbloccare dei talenti i quali risulteranno a dir poco fondamentali in determinate circostanze. Non mancheranno le classiche quest secondarie, che si amalgamano quasi perfettamente con la main principale, anche se alcune cadono purtroppo nel banale. La longevità di questa produzione si assesta intorno alle 50 ore circa, senza contare tutti gli extra e la rigiocabilità elevata per sbloccare tutte le linee narrativi disponibili.

Un comparto tecnico in difficoltà su Nintendo Switch

Diciamolo con chiarezza: King’s Bounty II sulla console nipponica fa davvero fatica. Sia in modalità docked che in portatile, il titolo non riesce mai a raggiungere una qualità complessiva soddisfacente, mettendo in luce chiare difficoltà di sviluppo su questo hardware. Il design estetico del mondo di gioco è molto piacevole, ma non riesce a brillare in maniera costante.

La realizzazione dei personaggi e di tutto ciò che vi circonda non è affatto male, ma la qualità di questo porting mina la credibilità di tutto l’impianto del titolo che dimostra ancora una volta come gli sviluppatori abbiano avuto notevoli difficoltà. Il gioco è sottotitolato in italiano e il supporto al Nintendo Switch Pro Controller è mappato in maniera ottimale, anche se in alcuni istanti abbiamo constatato lievi input lag specialmente con i Joy-Con nelle fasi più concitate.

Infine una nota di merito va al comparto musicale, di ottima fattura, che si fonde perfettamente per titoli di questo genere e riesce a far emozionare il giocatore riuscendo a trattare argomenti maturi.

Un titolo non alla portata di tutti

King’s Bounty II è un’opera videoludica che cerca fin da subito di convincere tutti i giocatori che l’approccio GDR a turni non muore mai. La buona volontà c’è, la qualità complessiva del titolo anche, ma manca il resto ovvero un porting senza problemi di ottimizzazione. Il nostro consiglio è quello di riflettere bene prima di acquistarlo, la storia è affascinante ma forse potrebbe non bastare.

King’s Bounty II è disponibile dal 24 agosto 2021, sia in edizione fisica che in versione digitale scaricabile dal Nintendo Switch eShop al prezzo di € 59,99 per 9022,00 MB di spazio complessivi. Il gioco è localizzato in Tedesco, Inglese, Spagnolo, Francese, Italiano, Giapponese, Coreano, Russo, Cinese ed è compatibile con il cloud dei dati di salvataggio e Nintendo Switch Pro Controller.

PRO

  • Una storia coinvolgente
  • Comparto sonoro di buon livello
  • Longevità quasi infinita

CONTRO

  • Prezzo troppo alto per la versione Nintendo Switch
  • Comparto tecnico al limite del sufficiente
  • Gameplay troppo semplificato
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