Kingdom Hearts 1.5 + 2.5 HD ReMIX – Recensione

da | 01/03/22 19:26

Vi presentiamo la nostra recensione di Kingdom Hearts 1.5 + 2.5 HD ReMIX su Nintendo Switch, da giocare in Cloud.

Kingdom Hearts non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di uno dei capolavori del mondo videoludico che, fin dal rilascio del primo titolo nel 2002, ha dominato il panorama del videogioco. Square Enix e Disney hanno portato alla nascita di una serie come non se n’erano mai viste. Mondi che si intrecciano, personaggi che si susseguono, missioni e una trama dalle tinte oscure tengono i giocatori incollati allo schermo.

In occasione del ventesimo anniversario di Kingdom Hearts, durante il Nintendo Direct del 9 febbraio è stato annunciato l’approdo dell’intera serie su Nintendo Switch. I titoli possono essere giocati esclusivamente in Cloud. Tutti i giocatori devono, pertanto, essere sempre connessi a internet per poter giocare. Kingdom Hearts Integrum Masterpiece è disponibile sul Nintendo eShop e include 3 diverse raccolte:

  • la prima raccolta è Kingdom Hearts 1.5 + 2.5 HD ReMIX;
  • come seconda raccolta si ha Kingdom Heats 2.8 HD Final Chapter Prologue;
  • infine, la terza raccolta è Kingdom Hearts III, comprensivo anche del DLC ReMind.

I contenuti di Kingdom Hearts 1.5 + 2.5 HD ReMIX

In questa recensione analizzeremo Kingdom Hearts 1.5 + 2.5 HD ReMIX, che comprende a sua volta diversi titoli:

  1. Kingdom Hearts Final Mix
  2. Kingdom Hearts Re:Chain of Memories
  3. Kingdom Hearts 358/2 Days (filmati rimasterizzati in HD)
  4. Kingdom Hearts II Final Mix
  5. Kingdom Hearts Birth by Sleep Final Mix
  6. Kingdom Hearts Re:coded (filmati rimasterizzati in HD)

Vediamo questi contenuti nel dettaglio, sebbene la maggior parte dei giocatori conosca ogni anfratto di questa memorabile saga. Kingdom Hearts Final Mix è la versione definitiva e completa del primo titolo della saga. Subito dopo gli eventi del gioco si colloca Chain of Memories, che racconta la storia di Sora che arriva al Castello dell’Oblio. Kingdom Hearts 358/2 Days non è giocabile in questa release, ma consiste in un filmato rimasterizzato in alta definizione. Kingdom Hearts II Final Mix è il secondo Kingdom Hearts, anche in questo caso in versione definitiva e completa. A precedere gli avvenimenti di tutti i giochi finora elencati si trova Kingdom Hearts Birth by Sleep Final Mix. Infine, Kingdom Hearts Re:coded è un altro titolo disponibile esclusivamente in versione filmato.

Mondi che si intrecciano e cuori che smettono di battere

La storia narrata nei videogiochi di Kingdom Hearts è conosciuta, ma sempre meravigliosa da rivivere. La trama gira intorno a Sora, interpretato dai giocatori, un ragazzo che, agli albori del primo Kingdom Hearts, si risveglia sull’Isola del Destino. Con lui ci sono gli amici Riku e Kairi. Sebbene i tre ragazzi siano convinti che oltre l’isola non ci sia nulla, Sora si imbatte un giorno in una porta chiusa in una grotta. Un individuo incappucciato compare davanti alla porta, e il ragazzo sviene. Da qui inizia la costruzione di una zattera per fuggire dall’isola.

Al momento della partenza, però, Sora non trova più nessuno. Il ragazzo si ritrova catapultato a combattere creature d’ombra chiamate Heartless (senza cuore), alcuni dei quali vengono già affrontati nel primo tutorial per il giocatore. Dopo queste vicende, Sora si risveglia nella Città di Mezzo. Da qui si dipana la storia vera e propria. Questo luogo è un “punto di incontro” per tutti coloro che escono dal proprio mondo. L’obiettivo dei giocatori è quello di collegare tutti i mondi. Inoltre, Sora deve ritrovare Kairi, rapita da Riku, e salvare quest’ultimo, che si è alleato alle forze oscure capitanate da Malefica. Quello che la malvagia strega vuole è rapire tutte le principesse dei mondi Disney, mettendo le mani sui loro cuori.

Il gameplay cambia totalmente tra i vari giochi. Per esempio, in Chain of Memories Sora si trova al Castello dell’Oblio. Più sale i piani dell’edificio, e più parti della sua memoria vengono perse. Il gioco è molto diverso dal primo Kingdom Hearts, poiché si tratta di un gioco di carte. Le meccaniche del primo titolo vengono poi riprese in Kingdom Hearts II. Il prologo del secondo capitolo è molto ricco, e verte sulla storia di Roxas, l’altra parte del cuore di Sora, a Crepuscopoli. La versione Final Mix comprende anche il combattimento tra Sora e Roxas.

L’epica saga sul Cloud di Nintendo Switch

Arriviamo a quello che è sia punto di forza che nota dolente di questa edizione di Kingdom Hearts, ossia la versione Cloud. Questo stratagemma ha permetto a Square Enix di allargare il bacino dei giocatori, abbracciando anche i possessori di Nintendo Switch. Tuttavia, giocare in cloud ha diverse pecche. Questa è una recensione circoscritta alla prima raccolta di Kingdom Hearts, che termina con Kingdom Hearts Re:coded. La prima cosa essenziale da specificare è che il cloud richiede una buona connessione a internet. Connessioni ballerine destabilizzano il gameplay e portano all’interruzione del gioco, o a pesanti lag durante la partita. Nel peggiore dei casi, il gioco non si potrà neanche avviare. Questo è un importante malus, poiché riduce la quantità di giocatori che possono effettivamente usufruire del servizio. Neanche le connessioni stabili sono, però, esenti da problemi.

Gli input di gioco sono abbastanza reattivi, ma non sempre in modo uguale. In alcune situazione, come le battaglie contro i boss maggiori, i comandi potrebbero essere lenti, provocando un ritardo nelle azioni. È sconsigliata qualsiasi difficoltà superiore a quella Normale. In modalità difficile, infatti, è molto importante che le azioni siano rapide e vengano eseguite una dietro l’altra, senza ritardi. Per questo motivo, le modalità di gioco avanzate non funzioneranno in cloud. Per i giocatori che si avvicinano al mondo di Kingdom Hearts per la prima volta, non ci sono problemi. Questi ultimi, infatti, probabilmente giocheranno in modalità Normale, quella che consigliamo anche noi.

Gli amanti della modalità Critical, invece, rimarranno all’asciutto. I filmati e le cutscene scorrono piuttosto agevolmente ma, in alcuni punti, possono traballare, non importa quanto si stia giocando vicini al router. In alcuni filmati, inoltre, gli elementi di sfondo subiscono un significativo calo di qualità, sacrificata per permettere alle scene di scorrere fluidamente. Per quanto riguarda il binomio labiale/audio, i personaggi talvolta balbettano e i dialoghi possono incepparsi, caricandosi troppo lentamente per la velocità richiesta dal gioco. Anche i movimenti al di fuori delle cutscene sono legnosi e poco scattanti. La prova di corsa contro Riku per stabilire il nome della zattera, per esempio, è una pena dell’Inferno.

Salvi chi può!

Kingdom Hearts I è il titolo che offre meno problemi, essendo il più datato e il più facile da caricare. Tuttavia, una pecca che accomuna tutti i giochi presenti nella prima collezione (e, probabilmente, anche nelle successive) è il salvataggio. Salvare la partita è molto complicato, poiché si deve essere in prossimità di un punto di salvataggio e, finché non lo si raggiunge, non si può mettere il gioco in stand by. Uscire dalla schermata, anche solo per pochi secondi, andando sul Menu Home della propria Nintendo Switch comporterà la disconnessione a internet, e la conseguente perdita dei dati di salvataggio più recenti.

Kingdom Hearts non è stato sviluppato per essere giocato in cloud, pertanto è più che comprensibile che l’adattamento sia complicato. L’eventualità di rimanere perennemente connessi alla rete non era prevista. Progettare una versione di questa saga per cloud e non pensare ad agevolare il salvataggio è, tuttavia, una svista che non può essere ignorata. Nel bel mezzo di una battaglia o un’esplorazione, qualora il giocatore dovesse mettere in pausa la partita per qualsivoglia motivo, perderà tutti i progressi di gioco fatti dopo l’ultima zona di salvataggio.

I titoli di Kingdom Hearts sono stati progettati per essere divertenti e comodi, e doversi preoccupare di salvare o temere di perdere i propri progressi di gioco è poco piacevole. Anche chi possiede una buona connessione a internet potrebbe scontrarsi con problemi di server. Questi ultimi, presi d’assalto dai giocatori impazienti di avventurarsi nei mondi di Kingdom Hearts su Nintendo Switch, hanno traballato soprattutto i primi giorni. I server sono stati sovraccaricati di lavoro e Square Enix ha dovuto lavorare per ristabilire una situazione di equilibrio. Il prezzo a cui la saga è stata inserita sul Nintendo eShop ci sembra, inoltre, eccessivo. Si tratta pur sempre di esperienze traslate sul cloud di una piattaforma che non ha le potenzialità per farle girare in autonomia.

Questo regalo che Square Enix e Disney hanno fatto ai giocatori di Nintendo Switch rimane, comunque, una buona soluzione soprattutto per chi non possiede altre piattaforme su cui giocare i titoli, ma servono miglioramenti. I titoli sembrano girare meglio in modalità portatile, piuttosto che non in modalità fissa, ma le prestazioni sono piuttosto allineate.

Kingdom Hearts

 

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