Infliction: Extended Cut – Recensione

da | 25/06/20 15:00

Dopo essere approdato su PC, PlayStation 4 e Xbox One, Infliction: Extended Cut è arrivato anche su Nintendo Switch. Pronti per affrontare la paura?

La paura. Un emozione dalle mille sfumature in grado di alterare la vita di chiunque. E’ ciò che hanno pensato i ragazzi di Caustic Reality durante lo sviluppo di Infliction: Extended Cut, creando una trama che pur non brillando per originalità riesce a coinvolgere il giocatore. Il titolo prende spunto innegabilmente da giochi come Layers of Fear e PT (ve la ricordate la celebre e purtroppo scomparsa demo di Konami su PlayStation 4?).

Il protagonista di questa inquietante storia è Gary, un marito che ritornando dal lavoro a casa riceve una telefonata da sua moglie Sarah che gli ricorda di prendere i biglietti aerei da lei dimenticati. Rincasato, Gary trova anche un filmato che mostra un serial killer mentre uccide a coltellate una donna. Spaventato a morte decide di tornare nella sua automobile per fuggire ma un incidente ferma la sua corsa. Si risveglia di nuovo nella sua casa che però sembra infestata dal fantasma di sua moglie. In un alternarsi tra presente e passato, Gary dovrà far luce sull’omicidio di Sarah.

Paura e psiche

Tra i vari temi maturi citati dal gioco, ritroviamo l’abuso di alcol, quello di farmaci e la violenza. Vi capiterà infatti di sentire brevi dialoghi di una voce femminile che lascia intendere molte cose sulla psicologia che c’è dietro la storia. L’ambientazione lugubre, i suoni sibillini vi faranno compagnia per tutto il tempo. Infliction presenta una visuale in prima persona, e l’unico oggetto di cui potrete usufruire sarà una torcia. Non ci sarà nessuna arma a difendervi, poiché l’imperativo sarà sempre quello di nascondersi (un po’ come in Outlast) e cercare indizi invisibili all’occhio grazie ad una Polaroid. L’interazione con gli oggetti è la componente essenziale su cui gira l’intero gameplay. Tramite di essa infatti potrete scoprire alcuni ricordi del protagonista che faranno ancora più chiarezza sulla storia. 

L’ambientazione regala anche delle vere e proprie chicche per gli amanti degli horror e delle console anni ’80. Impossibile infatti farvi sfuggire certi particolari di cui non vi parliamo. Lasciamo completamente a voi il piacere della scoperta. Ma qual’è l’elemento che differenzia questa Extended Cut dalla precedente? Innanzitutto la modalità Museo, un luogo che potrete esplorare per avere una panoramica più ampia sul protagonista. Inoltre è stata aggiunta la modalità “Nuovo Gioco+” per chi vorrà affrontare la storia con un coefficiente maggiore di difficoltà.

Ottimo tentativo riuscito a metà

Se da una parte abbiamo una trama matura ed una componente horror ben congeniata, dall’altra dobbiamo sottolineare come il lato tecnico sia un po’ altalenante con modelli poligonali piuttosto sottotono. L’ambientazione è davvero azzeccatissima ma in alcune situazioni la qualità generale del prodotto vi farà storcere la bocca. Volente o nolente, il basso profilo tecnico andrà ad influire anche sul realismo che il titolo cerca di offrire, soprattutto in situazioni molto ravvicinare in cui si noteranno questi difetti. Sicuramente avrebbe meritato un lavoro più certosino, giudizio questo che non si ferma solamente alla versione per l’ibrida Nintendo, ma che è stato condiviso anche sulle versioni di altre piattaforme. Discorso diverso invece per quanto riguarda il lato sonoro. Non ci sono musiche, bensì solo rumori di sottofondo, voci, pianti di bambino e sussurri da far venire i brividi anche al più impavido. Riteniamo dunque che sia uno degli elementi più riusciti del titolo in questione.

I controlli sono molto semplici e intuitivi, nulla di troppo complicato visto che di azione vera non ce n’è neanche l’ombra. Sia coi Joy-con che con il Pro-Controller il titolo va molto bene e offre anche la vibrazione in determinate circostanze. Non è presente invece alcuna funzione che sfrutti il touchscreen. Una delle note dolenti invece è la longevità; vi basteranno circa tre ore per terminare il gioco, ma come spiegato sopra potrete cimentarvi anche in una nuova partita a difficoltà più elevata.

Conclusione

Infliction: Extended Cut è uno di quei giochi che non fanno gridare al capolavoro, ma che si fanno voler bene perché, trattandosi di un horror psicologico, deve saper scuotere e incutere timore nel giocatore e in questo ci riesce benissimo. Purtroppo per chi non conosce bene l’inglese il gioco sarà poco accessibile visto che non c’è presenza della lingua italiana e, con la presenza di dialoghi e parti scritte, sarebbe stata apprezzata una considerazione maggiore della nostra lingua. 

Se avete voglia di emozioni abbastanza forti ve lo consigliamo caldamente. Non arriverà ai livelli dei giochi sopracitati ma merita attenzione non tanto per la qualità complessiva, quanto per i temi trattati, molto maturi e moderni.

PRO:

  • La storia è molto interessante
  • Gli effetti sonori sono impressionanti
  • Modalità di gioco aggiuntiva

CONTRO:

  • Tecnicamente sottotono
  • Longevità scarsa
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