Final Fantasy V Pixel Remaster – Recensione

da | 23/05/23 10:00

Square Enix ci delizia con una gustosissima e rivisitata raccolta dedicata alla celebre serie Final Fantasy. Eccovi la recensione del quinto titolo.

Quando si pensa ai giochi di ruolo “a la giapponese” la prima cosa che viene in mente è Final Fantasy. Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, quella che conoscevamo come Squaresoft ha dato vita a quella che sarebbe diventata una delle serie più celebri del panorama videoludico. Square-Enix ha da poco rilasciato una raccolta completamente rivisitata, graficamente e musicalmente, che farà contenti i fan di vecchia data, dando anche la possibilità a chi non li ha mai giocati di conoscere le radici di Final Fantasy.

Quella che vi proponiamo è la recensione del quinto gioco, appunto Final Fantasy V, cercando innanzitutto di dare una ripassatina alla trama per passare poi alle novità introdotte da questa raccolta intitolata Pixel Remaster.

Il re di Tycoon è visibilmente preoccupato dal fatto che il vento non stia più soffiando come prima, come fosse indebolito. Per arrivare a capo del problema decide così di lasciare momentaneamente le sorti del castello in mano alla figlia Lenna, per poi recarsi al Santuario del vento con il suo drago Hiryuu. Lenna, preoccupata dal padre che tarda a ritornare, decide di recarsi da sola al Santuario, quando succede l’incalcolabile. Un meteorite cade dal cielo non molto lontano da lei. Nel frattempo il gioco ci introdurrà a Bartz, uno dei primi componenti del party, di Galuf, personaggio singolare proveniente da un altro mondo e infine di Faris, un pirata. Inizia così l’avventura dei quattro eroi che dovranno sventare una grande minaccia che è tornata per distruggere i quattro Cristalli elementali: lo stregone ExDeath.

Un passo avanti del franchise e mezzo indietro

Final Fantasy V forse non brillerà per originalità rispetto ai suoi successori narrativamente parlando, ma è il titolo che ha offerto miglioramenti soprattutto per quanto riguarda il Job System, precedentemente implementato nel terzo capitolo, ma che questa volta mostra un sistema sicuramente più approfondito e vario. Anche la caratterizzazione dei personaggi mostra dei piccoli passi indietro pendendo più verso i primi capitoli che dando segni di spunto per i Final Fantasy che verranno.

Arrivati a questo punto possiamo cominciare a parlare del sistema di gioco, soprattutto per i neofiti di Final Fantasy. Essendo un gioco di ruolo, avrete una completa gestione dei personaggi, ognuno con delle caratteristiche diverse. Ad ognuno di loro potrete assegnare una o più classi. Giusto per citarne alcune avrete il Guerriero, il Mago Bianco, il Mago Nero, il Paladino, il Geomante, il Ladro e tante altre che non vi spoileriamo. Ogni classe ha un livello massimo da raggiungere che non è sempre uguale. Inoltre ci sono delle abilità peculiari per ognuna di esse.

Ma come si sviluppano queste abilità? Nello stesso modo in cui si sviluppano i personaggi! Ossia combattendo, sconfiggendo nemici e guadagnando Punti Esperienza utili ad aumentare il livello e i parametri dei personaggi. Dopo ogni combattimento guadagnerete anche dei Gil (la moneta del gioco) e dei PA (Punti Abilità) che indovinate un po’…. serviranno proprio per migliorare la propria classe! La cosa che da al gioco un po’ di varietà è proprio la possibilità di assegnare Classi diverse e creare combinazioni a seconda dei propri gusti. Ad esempio un personaggio può essere un Guerriero e nel tempo stesso sfruttare le abilità di un Mago Nero. Oppure un Monaco che oltre alle sue abilità da lottatore può anche curare il party utilizzando la magia Bianca. Per terminare il discorso sul Job System, non possiamo dimenticarci delle Invocazioni. Queste ultime sono delle entità che solo un personaggio della classe invocatore può chiamare in soccorso, causando ingenti danni ai nemici. Tra i più famosi della serie possiamo citare Ifrit dell’elemento fuoco, Shiva dell’elemento ghiaccio, Titan dell’elemento terra e Ramuh dell’elemento tuono. Starà a voi scoprire come ottenerli.

Un restyle parziale e qualche “chicca”

In questa Pixel Remaster, la Square-Enix ha deciso di rimettere mano innanzitutto alla veste grafica, rispettando l’originale ma migliorandolo nelle piccole cose. Ad esempio l’animazione dell’acqua quando si muove, le cascate, gli effetti speciali delle magie. Ma una delle chicche grafiche è la possibilità di inserire un filtro grafico con effetto scanline. Cosa che personalmente ho molto apprezzato. Tra le altre novità c’è anche quella di poter selezionare il tipo di font (classico o moderno), la colonna sonora (originale o riarrangiata) e utilizzare dei boost che renderanno il livellamento dei personaggi meno lungo e frustrante. Difatti potrete aumentare il guadagno di Exp, di Punti Abilità e di Gil fino a quattro volte. A facilitare ancora di più la questione c’è la funzione per disabilitare gli scontri e il salvataggio rapido, che avviene al cambio di ogni locazione. Uscite da una città per tornare nella World Map? Il gioco salva in automatico, così da premiare i più distratti.

Da amante di Final Fantasy devo ammettere che il quinto capitolo è uno di quelli che ho finito meno volte, ma che reputo spartiacque poiché, almeno dal mio punto di vista, é stato l’ultimo titolo di un certo modo di concepire la saga. Ma questo è un altro discorso e dovremmo affrontarlo tra poco tempo quando arriverà la recensione del sesto.

Conclusione

Potrei sembrare super partes, ma ogni Final Fantasy, con tutti i suoi pro e contro, andrebbe giocato, capito e vissuto con gli occhi di un giocatore vecchio stampo. Solo così si potranno apprezzarne le qualità che si, anche in questo quinto capitolo non sono mancate. Recuperarlo è stato un piacere così come tutti i capitoli precedenti che non potevo apprezzare agli albori della loro pubblicazione in quanto l’età era quella di un bambino di 7 anni e la dimestichezza con la lingua inglese era per ovvi motivi bassa. Final Fantasy V Pixel Remaster è una di quelle esperienze che nonostante tutto non mostra i segni del tempo e che consiglio a chiunque di sperimentare anche solo per “cultura del videogame”. Non ve ne pentirete!

PRO:

  • Grafica impreziosita da piccole cose
  • Comparto musicale rinnovato
  • Job System profondo e grande personalizzazione
  • Buona longevità

CONTRO:

  • Storia non memorabile
  • Caratterizzazione dei personaggi

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