Darksiders: Genesis – Recensione

da | 09/03/20 15:00

Darksiders Genesis è sbarcato su Nintendo Switch e presenta nuove meccaniche di gameplay rispetto ai precedenti. Eccovi la nostra recensione!

Era da molto tempo che non si avevano notizie sulla serie, complice la pausa di THQ. Grazie a Nordic Games il brand è stato ripreso e riproposto in una salsa tutta nuova grazie al lavoro di Airship Syndicate. Darksiders: Genesis sembrerebbe la fusione perfetta tra un hack’n slash e un twin stick shooter

Come specificato chiaramente nel titolo del gioco, la trama di quest’ultimo viene collocata cronologicamente prima della trilogia che conosciamo. I rapporti tra i quattro cavalieri dell’Apocalisse sono piuttosto strani e l’Arso Consiglio ha ordinato loro di sterminare i Nephilim. Questi ultimi non sono nient’altro che una razza nata dall’accoppiamento fra angeli e demoni. La storia parte dopo l’uccisione dei Nephilim da parte di Morte, Guerra, Furia e Conflitto, la cui anima dovrà portare per sempre il peso di queste azioni. Nel frattempo Lucifero, signore degli inferi, sta radunando un esercito di creature infime e spietate il cui compito è quello di rompere l’equilibrio tanto adorato dal Consiglio. I cavalieri scelti, che sono poi i personaggi che vi accompagneranno nell’arco di tutto il gioco sono Guerra e Conflitto. L’imperativo è distruggere le creature malvagie e scoprire cosa si nasconde dietro i piani di Lucifero.

Qui diviene subito chiaro un elemento: la maggior parte della storia verrà raccontata attraverso delle scene di intermezzo statiche e soprattutto poco coinvolgenti. C’è davvero poca “sostanza” in grado di colpire il giocatore. Ma andiamo con ordine ed esaminiamo i meccanismi di gameplay.

Un mix (quasi) perfetto

Come detto nell’incipit della recensione, questo spin-off della serie mescola due generi di giochi che, pensando ai Darksiders cui siamo abituati, farebbe storcere il naso. Ma giudicare prima di aver giocato è sempre un errore molto comune nel panorama videoludico. La visuale isometrica permette di avere ben chiara l’ambientazione di gioco che ricorda molto Diablo. Potrete giocare nei panni dei due cavalieri, alternandoli con il comando apposito, e ciò garantisce già una certa variabilità nel gameplay. Se Guerra ha delle caratteristiche prettamente incentrate sul combattimento ravvicinato usando la spada, Conflitto è molto più forte nel combattimento a distanza usando le pistole. Proprio usando queste ultime potrete sfruttare l’elemento “twin stick shooter” con l’uso della levetta destra per mirare a 360 gradi durante le fasi sparatutto. 

Se da una parte le fasi action scorrono potenti, dall’altra immancabilmente non potevano mancare quelle con enigmi da risolvere, elemento tipico della serie. Man mano che proseguirete entrambi i cavalieri sbloccheranno mosse (nel caso di Guerra) e nuovi proiettili (Conflitto). Per fare un breve esempio, Guerra sarà più esperto nei combattimenti svilupperà combinazioni di attacchi nuovi, maledizioni e potrà prosciugare l’energia vitale dei nemici quando li uccide. Conflitto invece avrà diversi tipi di munizioni per le pistole, come raggi di energia o proiettili perforanti. 

Anche l’esplorazione gioca un ruolo fondamentale, reso ancora più curioso dal fatto che sulla mappa (selezionabile premendo il tasto ) non sarà presente l’indicatore di posizione, ma solo icone che indicano tesori o altri oggetti da raccogliere, che sono davvero tantissimi! Motivo in più per rigiocare i vari livelli per i gamers più incalliti e perfezionisti.  Come poteva mancare poi la fase di sviluppo dei personaggi? Attraverso l’uso delle risorse accumulate durante i combattimenti e l’esplorazione, potrete migliorare le abilità belliche di Guerra e Conflitto. Con l’uso delle Anime comprerete la merce da Vulgrim, quindi è una risorse che funziona come valuta locale, mentre i Nuclei serviranno per migliorare le abilità. Peccato però che questo sistema non sia stato ben bilanciato: infatti i potenziamenti potranno essere acquistati molto prima di portare a termine il titolo, e ciò rende la sfida meno impegnativa.

All’interno delle Arene avrete a che fare con alcune sfide che chiaramente vi chiederanno di sbrigarvela contro delle ondate di nemici. Una modalità aggiuntiva che non offre nulla di più se non un diversivo piuttosto scialbo e privo di mordente data la difficoltà bassa, riscontrata anche durante le boss-fight. Ed è davvero un peccato perché, seppur essendo piccole cose, riducono di un bel po’ di punti la forza del titolo. Debolezze però che vengono controbilanciate dalla possibilità di giocare la modalità Storia in co-op locale o online con gli amici, rendendo sicuramente più divertente il gioco. 

Una ciambella riuscita a metà

Analizzando tecnicamente il titolo, abbiamo notato come sia molto più comodo giocare in modalità docked piuttosto che portatile. Le scritte e gli elementi sono troppo piccoli, e la visuale isometrica non aiuta molto nello schermo di Nintendo Switch. Il gioco rende molto di più in televisione permettendovi di ammirare le ambientazioni. Ogni tanto è stato riscontrato un breve rallentamento generale ma nulla che comprometta l’esperienza. La colonna sonora è molto bella e calza a pennello nel clima burrascoso e infernale di Darksiders. Come detto poco prima, per i perfezionisti, il gioco offre molta più longevità del solito se si vuole raccogliere ogni singolo oggetto nelle mappe. 

In conclusione, il lavoro svolto da Airship Syndicate è uno di quelli che potrebbero lasciare l’amaro in bocca, non tanto per ciò che é, piuttosto per ciò che sarebbe potuto diventare con un pizzico di “cattiveria” in più in fase di sviluppo. Se siete fan della serie lo consigliamo… ma con riserva! 

PRO:

  • Ottimo gameplay
  • Musiche e ambientazioni perfette
  • Buona longevità
  • Divertente in co-op / online

CONTRO:

  • Coefficiente di difficoltà un po’ basso
  • Qualche bug
  • Storia che poteva essere raccontata meglio

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